Il PAC trasmetterà su grande schermo The names of those killed in the Syrian conflict from the 15th of March 2011 until the 31st of December 2016, la nuova azione dell’artista contemporaneo spagnolo Santiago Sierra, collegandosi con il live streaming della Bienal de Performance de Buenos Aires che metterà in rete ciò che accade al Centre for Contemporary Art in Tel Aviv, al Wiener Festwochen di Vienna, alla Lisson Gallery di Londra e alla stessa Biennale argentina.
L’azione avrà inizio a Tel Aviv alle 4:00 pm del 21 maggio (ora locale) e si sposterà a Vienna e Londra per chiudersi a Buenos Aires, impegnando notte e giorno ininterrottamente 64 persone, pagate dall’artista per leggere i nomi delle vittime del conflitto siriano, registrate dalla data del 15 marzo 2011 fino al 31 dicembre 2016.
Come un doloroso passaggio di testimone da est a ovest, la performance durerà 48 ore ininterrotte in ogni città, eccetto a Buenos Aires, dove i performers si fermeranno solo quando avranno finito di leggere l’intera lista.
Il tutto sarà visibile al PAC da domenica 21 maggio, ore 15:00, fino a lunedì 29 maggio ore 21:00, grazie ad un collegamento streaming e un grande schermo nel cortile in concomitanza con gli ultimi giorni di apertura della mostra Santiago Sierra MEA CULPA
Per elaborare l'elenco dei nomi oggetto della performance, l’artista ha incaricato il Gruppo di Ricerca sul Conflitto Siriano (RGSC Research Group on the Syrian Conflict) guidato da Pedro Brieger, analista internazionale e presidente di Sociologia del Medio Oriente presso l'Università di Buenos Aires.
Secondo l’RGSC è praticamente impossibile determinare l’esatto numero di vittime che il conflitto si è lasciato alle spalle: le cifre variano in modo significativo a seconda della fonte, a volte appaiono sovrastimate dall'opposizione o addirittura non esistono secondo il governo di Bashar Al-Assad.
Per la stesura dei nomi utilizzati durante l’azione dell’artista, il centro ha quindi selezionato come base dati quelli forniti dal Centro di Documentazione Violazioni in Siria (VDC Violations Documentation Center in Syria), che conta a 146.308 morti il 31/12/2016, di cui 16.272 sono classificati come non identificati.
“Questo lavoro – ha commentato Sierra – “vuole essere un omaggio ai martiri di tutte le guerre, sottolineando il fatto che dietro numeri e dichiarazioni politiche ci sono esseri umani con nomi e cognomi, speranze e sogni infranti, intere famiglie spazzate via dalle ragioni di Stato. In questo senso, l’azione assume la forma di una commemorazione funebre, ma è anche un atto di espiazione per noi, coinvolti in un modo o nell'altro in questo conflitto anche solo come spettatori passivi.”
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