"Cosa sia successo nella società e nell’arte in questo mezzo secolo è stato molto discusso, nel bene e nel male, ma naturalmente non può essere ancora chiaro un giudizio storico organico e meditato. C’è stata una “rivoluzione mancata”? Oppure ci sono stati solo pur poderosi sussulti per cambiare la nostra vita e il nostro modo di stare insieme nel corso di una faticosa e lenta transizione verso una nuova era?" (dall’introduzione di PIERO GILARDI. LA MIA BIOPOLITICA)
Il libro PIERO GILARDI. LA MIA BIOPOLITICA (Prearo Editore 2016) raccoglie i principali scritti e interventi di Piero Gilardi elaborati in mezzo secolo di attività artistica, critica, teorica e politica, dalle esperienze più vivaci degli anni Sessanta fino agli ultimi sviluppi dell’arte dei nuovi media e alla creazione del PAV - Parco Arte Vivente a Torino, che lui ama considerare un “incubatore di coscienza ecologica”.
Affermandosi con un percorso paradigmatico nelle vicende artistiche italiane, segnate durante gli anni Settanta dalle implicazioni tra impegno politico e produzione culturale, Piero Gilardi ha costruito la sua pratica artistica intrecciando militanza e impegno sociale a un linguaggio che fin dalla fine degli anni Sessanta rifiutava il compromesso di operare in un sistema gestito da gallerie, collezionismo e sponsor privati, e si orientava su un “lavoro creativo sviluppato collettivamente in un rapporto dialettico con le masse nei luoghi e nei momenti di lotta”.
Così la fondazione del Parco d’Arte Vivente nel 2008, ma anche con l’impegno costante dimostrato da Gilardi accanto al movimento NO TAV dagli anni Novanta ad oggi, confermano i principi di un’ecologia costantemente praticata come presupposto imprescindibile attraverso un’attività di ricerca basata sulla bio-estetica e con attenzione alle bio-scienze e alle bio-tecnologie come forme di resistenza contro gli sviluppi delle multinazionali dell’ingegneria genetica nell’esercizio del controllo sulla crescita delle piante e nello sfruttamento verso le popolazioni agricole e di consapevolezza nella prospettiva di riparare e ripristinare la biodiversità.
Intervengono
Francesca Alfano Miglietti – critico e teorico dell’arte
Piero Gilardi – artista
Tommaso Trini – critico d’arte
Diego Sileo – conservatore del PAC
INGRESSO LIBERO
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Piero Gilardi nasce a Torino nel 1942, dove vive e lavora.
Nel 1963, realizza la sua prima mostra personale Macchine per il futuro. Due anni più tardi realizza le prime opere in poliuretano espanso, i Tappeti-natura che espone a Parigi, Bruxelles, Colonia, Amburgo, Amsterdam e New York. A partire dal 1968 interrompe la produzione di opere per partecipare all’elaborazione delle nuove tendenze artistiche della fine degli anni ’60: Arte Povera, Land Art, Antiform Art. Collabora alla realizzazione delle due prime rassegne internazionali delle nuove tendenze allo Stedelijk Museum di Amsterdam e alla Kunsthalle di Berna. Nel 1969, comincia una lunga esperienza transculturale diretta all’analisi teorica e alla pratica della congiunzione “Arte Vita”. Come militante politico e animatore della cultura giovanile conduce svariate esperienze di creatività collettiva nelle periferie urbane e “mondiali”: Nicaragua, Riserve Indiane negli USA e Africa. Nel 1981 riprende l’attività nel mondo artistico, esponendo in gallerie delle installazioni accompagnate da workshops creativi con il pubblico. A partire dal 1985 inizia una ricerca artistica con le nuove tecnologie attraverso l’elaborazione del Progetto IXIANA che, presentato al Parc de la Villette di Parigi, prefigura un parco tecnologico nel quale il grande pubblico poteva sperimentare in senso artistico le tecnologie digitali. Nel corso degli anni ’90 ha sviluppato una serie di installazioni interattive multimediali con una intensa attività internazionale. Insieme a Claude Faure e Piotr Kowalski, ha costituito l’associazione internazionale Ars Technica. In qualità di responsabile della sezione italiana di Ars Technica promuove a Torino le mostre internazionali Arslab. Metodi ed Emozioni (1992), Arslab. I Sensi del Virtuale (1995), Arslab. I labirinti del corpo in gioco (1999).
Ha pubblicato due libri di riflessione teorica sulle sue varie ricerche: Dall’arte alla vita, dalla vita all’arte (La Salamandra, Milano 1981) e Not for Sale (Mazzotta, Milano 2000 e Les Presses du réel, Dijon 2003).
Ha promosso il progetto del PAV – Parco Arte Vivente, che si è aperto a Torino nel 2008, nel quale si compendiano tutte le sue esperienze relative alla dialettica Natura/Cultura.