La Project Room - a cura di Giulia Zorzi - ospita il lavoro della fotografa e artista visiva Giulia Iacolutti, centrato su progetti di arte relazionale attinenti all'identità e alle tematiche di genere.
Il progetto dal titolo Casa Azul è un'indagine socio-visiva sulle storie di cinque donne trans recluse in uno dei penitenziari maschili di Città del Messico. L'opera richiama i processi di costruzione del sé e le pratiche di persone i cui corpi sono considerati doppiamente abietti sia per la loro identità che per la condizione d’isolamento.
‘Azul’ (blu) è il colore degli abiti che le donne trans, come tutti i detenuti maschi del penitenziario, sono obbligate a indossare.
Realizzati a mano con la tecnica della cianotipia, caratterizzata dal tipico blu di Prussia, i ritratti delle protagoniste condividono lo spazio con i loro manoscritti e alcune fotografie di cellule prostatiche sane scattate al microscopio e trattate in rosa, in collaborazione con l'Istituto di Ricerca Biomedica di Bellvitge (IDIBELL). Dove il blu evoca l’apparenza e l'identità imposta, il rosa si riferisce all'interiorità, all'essere e all'autodeterminazione.
L'opera invita a una riflessione sul binarismo di genere e sull'eterna lotta che queste persone devono affrontare per essere quello che sono: donne.
Sabato 11 dicembre l’artista condurrà un laboratorio sulla gestualità dell’affetto aperto a partecipanti con e senza disabilità al fine di abbattere le barriere e abitare lo spazio proprio e dell’altro, aumentando la consapevolezza sulla necessità psico-fisica condivisa del provare affetto e piacere. Il laboratorio è pensato in occasione della 17° Giornata del Contemporaneo, promossa da AMACI Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani - di cui il PAC è socio fondatore - con il sostegno del Ministero della Cultura e in collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.
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Giulia Iacolutti (1985) fotografa e artista visiva, si dedica principalmente a progetti di arte relazionale attinenti all’identità. e alle tematiche di genere. Oltre alla fotografia, utilizza differenti linguaggi e supporti (video, audio, ricamo, performance). Il suo lavoro è parte di collezioni pubbliche e private ed è stato esposto in Argentina, Bolivia, Colombia, Germania, Italia, Lituania, Messico, Spagna, Svizzera e Stati Uniti. Tra gli ultimi riconoscimenti la nomina al Foam Paul Huf Award, il premio nazionale Marco Bastianelli – sezione libro d’artista, e il Premio d’Arte Contemporanea Paolo Cardazzo. Giulia Iacolutti è rappresentata dalla Galleria studiofaganel di Gorizia.
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